La Folgore ferma la sua lunga rincorsa all’Eccellenza, iniziata da lontano anzi da lontanissimo, al termine di una gara piena di recriminazioni per le tante occasioni da goal avute specialmente nel secondo tempo. I rossoneri pagano a carissimo prezzo due svarioni difensivi che di fatto hanno consegnato su un piatto d’argento la qualificazione al Casteldaccia, squadra di categoria ma estremamente alla portata degli uomini di Brucculeri. Il tecnico folgorino infoltisce il centrocampo rispetto alla semifinale di sette giorni fa, Montepiano, Ceesay e Bono, nella zona nevralgica del campo, Corso ed Etmane a ridosso dell’unica punta Rustico. Reparto arretrato composto da Mohamed, Cascio, Rallo e Khaled da esterno di sinistra. Ritorna fra i pali dopo l’infortunio Grimaudo.
La gara si mette sul binario giusto al 15esimo quando Vito Bono, indovina l’angolo giusto con un bel calcio dalla distanza. Un goal che fa esplodere gli ultras rossoneri accorsi al Fiorilli. La reazione dei locali produce qualche buona trama ed una bella parata di Grimaudo ma quando meno te l’aspetti, a due minuti dalla fine del primo tempo, un black out difensivo manda Monti davanti al portiere rossonero e con un pallonetto sigla il pareggio. Si va al riposo sull’uno a uno.
Inizia la ripresa e Brucculeri manda Loddo al posto di Mohamed. Al quinto della seconda frazione, altro black out della difesa rossonera e Megna la mette alle spalle di Grimaudo. Brucculeri manda in campo Cortese al posto di Rallo, arretrando Montepiano nel ruolo di centrale difensivo. L’ingresso dell’esperto attaccante offre la possibilità alla Folgore di salire e di avere un punto di riferimento e da lì fino alla fine, a parte qualche contropiede dei locali, i rossoneri creeranno 4-5 palle goal, prima con Etmane e poi con Rustico. Sfortunato l’attaccante: con un tiro violento fa gridare al goal.
Nel finale Rustico ha la grande chance ma spreca. La Folgore esce dal campo tra gli applausi dei suoi meravigliosi tifosi. Un boccone amaro da digerire ma i grandi si vedono nelle avversità e ripartire sarà l’unica strada da percorrere, forti dell’esperienza e dell’amore dei propri sostenitori.
ULTRAS FOLGORE 9: il voto se lo meritano davvero con estrema sincerità, nei momenti difficili della gara non hanno mai smesso di incitare la propria squadra. Mostrano chiarissimi segnali di maturità anche dinanzi a qualche provocazione, vedi l’esultanza dei locali al goal del pareggio ed il gesto, continuo e poco edificante del portiere del Casteldaccia. I tifosi della Folgore dimostrano di essere di un’altra categoria e questo è un segnale importante lanciato alla società ed a tutto l’ambiente. Il loro amore mostrato sempre in questa stagione è un tesoro da custodire ed un monito alla dirigenza: rimboccarsi le maniche e tornare in campo più forti di prima. PASSIONE ROSSONERA